Cinema Mustrazione

LO DIA A

Giuseppe Marotta - Milano, Diciamo pure que- ste due parole sull'estate (l'unno scorso avevo da dire due parole sull'estate ma tardai un poco e un altro le disse brimu di me. Avviene sempre casì quando uno scrittore ha uno spunto ori-

duule); e riferiamoci ad una estate famosa, quel- A in eni la duchessa di Brantbme disse od una sua graziosa funte, « Quale afa oggi, Louisette, come mi bagnerei volentieri nel laghetto del par- col ». « lo tosto lo farci s'io fossi nei panni di madama » replicò la fante; e poco dopo sulle belle membra della duchessa, del tutto “prive di velo come a quei tempi usava, scorreva la verde carezza dell'acqua. Nuotava ella verso il centro del laghetto, dove si elevata un breve isolotto muscoso, quando la fante, che sulla riva aspet- tava tenendo pronto un candido lino, diede È al larme. « Presto, madama, odo gente venire! ». Fu pronta la duchessa a saltare stll'isolotto, e là, arcuandosi languidamente, si studiò di assa- mere l'aspetto di una statua; e senza dubbio il

sua espediente l'avrebbe salvata se chi soprag-.

giungeva non fosse stato proprio suo marito, il vecchio duca di Brant6me. egli era solo poi ché lo accompagnava un giovane cavaliere allora allora giunto dall'Inghilterra, il quale, benché l’ospitale duca si sforzasse di attirare altrove la sua attenzione, immediatamente notò la stupen- da inimagine che adornava l'isolotto, e non meno immediatamente esclamò: « Ma quella è la statua di madama la duchessa di Brantéme, e meravigliosamente scolpita che par vivente!». Allora fu ta volta del vecchio duca di sussultare, «È come potete voi dir questo, cavaliere egli esclamò se venite per la prima volte în terra di Francia, e se ancora non vi è stato dato di porgere i vostri omaggi alla duchessa?! ». «In fede mia è vero rispose arrossendo il cavaliere (e non distogliendo gli occhi dalla mirabile fi- gura, di cui, come narra il galante storico, solo il volto appariva nascosto dietro il gomito pu- dicamente rialzato) -— ma ebbi spesso occasione di udirla lodata, nella lontana Inghilterra, da ca- valieri che erano stati per poco o per molto, ospi- ti di questo vostro castello! ». E ora i lettori mi chiederanno se conosco, sull'estate, qualcosa di più recente. Certamente sì, ma la mia cara Ma- ria non avrebbe dovuto dirmi, come mi ha det- to, che ella, conoscendo le mie presenti difficol. finanziarie, non insisterebbe tanto per andare al mare se, almeno, noi avessimo, in giardino, un i ar lo sono incapace di chiudere la por- ta della mia casa agli amici; e d'altra parte un competente ha assicurato che non è possibile mettere un laghetto in: una cassaforte; inconcilia- bili sono i problemi della tecnica e della villeg- gratura. E così lascerò che la mia cara Maria parta per il mare, E se in Galleria incontrerò il

commendatore Alvise ed egli mi dirà: « Ho alte

ramente abbandonato la mia cara Ivonne, figura- tevi, ho avuto le prove che il sito contegno a

Rimini lasciava molto a desiderare; e voi siete.

tranquillo sul conto della vostra cara Maria? », risponderò con. fierezza: « Ma certo: la niia cara Maria:non è a Rimini, è a Riccione! ».

Pussy. La tua carta da lettere, che è insieme foglio. © cartolina illustrata, mi fa pensare che dopotutto, come ibrido, sia preferibile la donna- ragno, Ne ha veduta una in un circo, e giudi- candola dall'aspetto, non mi è parso facile che qualcuno, approfittando vilmente della mia qua- lità di redattore di una rubrica: aperta al pub-

blico, possa:metterla in una busta e inviarmela;. Con ogni probabilità il nostro giornale stamperà

il romanzo tratto dal Hilm che ti interessa, « L suora ‘bianca » nori mi entusiasmò; il.tuo peso c 52 chili è inferiore anche alle più modeste aspet tative maschili, pensaci. e. provvedi. Vogliam

donne che ci si rivelino tali coi mezzi propri,.

non facendoci dare ‘gomitate ‘da qualche amico comune nell'istante stesso in cui stiamo per do- mandar loro, innocentemente, quali lamette usi- no per la barba; Incastante, un po’ presuntuo- sa, sensuale ti definisce la scrittura.

Dedè donna fatale. Hai diciassettesiagni, fre- quenti il liceo; sola alunna fra 30 hi che ti fanno. una corte appassionata. Quale ‘trionfo sarebbe. il tuo’ se di. lens ce ne. fosse, nella élasse, almeno un altro paio; sfòrzati di. capire che i tuoi ‘compagni. non possano, senza dimi- nuirsi, fare la corte al vecchio Letiio, Hai fatto bene a. fidanzarti al.capoclasse, speriamo che ciò

ponga fine alle ‘maligne dicerie secondo le. quali -

tu andresti a scuola per studiare, Francamente, più guardo il tuo pseudonimo e più mi convinco

che ho torto a sorridere quando mia zia Caro. .

‘lina (la: cui. somiglianza con il famoso clown

Faso Senkficia Cra fine

Grock è sorprendente} mi dice che se volesse po- trebbe ancora far girare la testa a molti uomini. In realtà che cosa occorre a mia zia Carolina per diventare una donna fatale? Soltanto un piccolo naufragio su un'isola sperduta e popolata di soli maschi, Scherzi a parte, sii più modesta, e_ se a Reggio Calabria non c'è un licco femminile, o almeno un liceo in cui i contingenti maschili o femminili si equivalgano, ricordati che come unica fanciulla in una classe hai il davere di mo- strarti seria e riservata anche per quelle che non ci sono, mi mandare « baci alla Greta Gar- bo »: leggiti i classici e convinciti che non c'è bellezza senza sobrietà e misura.

Ancora fedele a David Manners. Prontissimo a marciare con te contro « Lisetta », « Signori. na dal livido blu» (im- magino il duro sforzo mentale del sopgettista prima di scegliere fra livido giallo, lividomar- rone, livido verde bot- tiglia, ecc.) ma attenti prima di dire che gli americani non fanno sciocchezze simili: per un « Eskimo » o un «Mancia competente», pensa quanti «Prigionie- re», «Fine del mondo», ecc. ci tocca subire, Per le notizie su Manners segui il giornale,

Stisî Nelson. Sull'ar- gomento darema presto un articolo, La Eggerth anche da vicino mi è parsa molto graziosa; Kiepura assai meno: è calvo come il podere che mi lasciò in eredità lo zio Ga- stone. Uno strano terreno: qualunque cosa vi si

Super Revisore",

semini, non crescono che pietre, e se uno non ha

nemici non sa che farsene. Grazie del dono della stella alpina; l'ho offerta all'esattore della luce, che era venuto per tagliare i fili, ma egli ha continuato impassibile l’opera sua. Che preferisca le mimose?

Biondina, Agli americani basta indirizzare 2 Hollywoad; ai tedeschi presso la Ufa a Berlino, Paolieri: Via Albalonga 40, Roma. È simpatico da parte tua ringraziarmi milioni e milioni di volte: come sai che soffro di insonnia e che per addormentarmi, la sera, ho bisogno di molti rin- graziamenti da contare?

May I Lope? Piuttosto che finire macestrina in un paesello di montagna, faresti volentieri la stella cinematografica? È' duro, veramente, ve- dere una ragazza disposta a un simile sacrificio; se tu sapessi quante volte, osservando dei fabbri battere per ore ed ore i pesanti magli sull'incu- dine, o dei minatori scavare faticosamente nella nera terra, mi viene di esclamare: « Ma perché avete preferito questo lavoro a quello, forse più opprimente, ma tanto più facile, del divo cine- matografico? ». Sul serio, mi piacerebbe sapere

Tutte le ‘ore, tutte le stagioni, tutti i siti sono buoni per l'applicazione della crema DIADER- MINA, che. fa la tinta. fresca, rassoda le carni, sveltisce i movimenti.

Giuseppe Marotta, ovverosia “Il

naturalmente super-divertente:

Divorziamo, signora, per piacere

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MI DIC

come le aspiranti dive possano arrivare, senza destare sospetti, al grado di fallìîa raggiunto da te, proprio impossibile capire che l'Italia ha bisogno di 40006 maestrine e di dieci (al massi- mo) attrici cinematografiche? :

Myrium Ayriama - Roma, Novarro superiore a Gable? non scherziamo. Non hai torto quando dici che il posto di Valentino è stato occupato dla Novarro: e infatti se Valentino fosse ancora vivo, e recitasse come recitava, non piacerchbe più a nessuno. Il cinematografo ha fatto molto cammino da allora, Miriam; e Jo possiamo con- statare vedendo attrici una volta egregie, come la Tacobini, rispondere così male ‘alle nuove esi- genze. Novarro si barcamena, ma i Gable, i March rappresentano, a parte il valore artistico (notevolissimo) il «mo- mento» cinematografi- co. Furse non mi spiego chiaramente; ma chi ha orecchi da udire oda, come diceva quel gangster mentre s' e- sprimeva ‘a revolvera- te, Semplicità, ingenui- tà, un po' di egoismo rivela la tua calligrafia.

Nini - Belluno. Lo ignoro, Una cosa è cer- ta, che quel grande te- nore non abita vicino a me; altrimenti, dato che i grandi tenori han- no l'abitudine di eser- citarsi un paio d’ore al giorno, io abiterei al- trove.

Sola con te. Fin da bambina hai amato un giovane alto e bruno, e vuoi un consiglio per . dimenticarlo. ‘Lascia fare al tempo: se era un

iovane alto e bruno quando tu eri una bam- fa, fra qualche anno sarà un vecchio dinocco- lato e bianco, e tu potrai considerarti immune dal suo fascino, Intanto distraiti giocando con la bambola, visto che da piccola.non hai avuto tempo di farlo. Egoismo, sensualità, scarsa fan- tasia clenota la scrittura. i

Liliom - Napoli. Pare che March e Grant verrannò effettivamente in Italia per il Festival cinematografico di Venezia; ma se cambiassero idea la.colpa non sarebbe che hanno dato l’annunzio, I divi sono capric- ciose farfalle, . il giornalismo non s'aspetta da essi che delusioni; e del resta vadano al diavolo, noi ci interessiamo ai loro. film e non alle loro rispettabili persone. Verrà March, darà un’oc- chiata al palazzo Ducale e magari dirà al suo segretario: « Carino, non trovate che somiglia molto alla casa’ che Marion Davies si è fatta costruire l’anno scorso? ». La simpatica manife- stazione veneziana si svolgerà in luglio,

Verona 23. Grazie della simpatia; abbinata al- la superalimentazione essa. mi fa molto bene.

ha scritto un libro,

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mia dei giornali.

Una scuola di regîa esiste, in Italia, presso la Accademia di Santa Cecilia a Roma, Due o tre mesi fa le iscrizioni erano aperte, e ne demmo notizia; sarai un appassionato di cinematografia, ma sei un lettore assai disattento. Studiare la re. gia a casa tua? È più facile che tu riesca, nel se- preto della tua stanzetta, a imparare a manovra- re una corazzata (approfittando dei giorni in cui si guasta il rubinetto dell’acqua). ——

Gemma 8451 - Torino, Non potrò -più entrare in Torino senza arrossire, ecco tutto, Venni per la festa del libro, per ogni ragazza bionda che passava mi tremava il cuore, desideravo di essere avvolto in una nuvola e scomparire. Oh non tro- vo riprovevole il vostro gesto, lo trovo bizzarro e crudele; credevo che ormai, dopo tanto tem- po, questa rubrica non mi riservasse più sorpre- se, e invece, So tante storie: le principesse get- tavano le loro cinture nell'arena dicendo « Per il più forte! n; e infine il più forte, coperto di ferite da non saper più dove metterle, saliva sul. la loggia a reclamare il suo premio. Le belle lo guardavano sorprese, « C'è un errore, cavaliere, credevamo che il più forte fosse quello biondo,. dai baffetti, col giglio in campo azzurro... ». So tante storie, signorine, ‘e pur ringraziandovi di avermi collocato così in alto nei vostri pensieri, tengo la vostra lettera, e ogni augurio, a vostra disposizione. Ne

Isabella. Produttore è chi mette i quattrini, o comunque chi organizza amministrativamente, il lavoro; regista è chi dirige la parte artistica, os- sia il film scena per scena. Della Del Rio non dico che non è stata una grande attrice, dico che non è più tale: vedi come ho tentato di spie-

armi con Miriam di Roma. Per le notizie segui

HI giornale, questa rubrica non può contenere tutto (e forse perciò, a detta di molti, non con- tiene nulla). .

M. M. R. - Milano, È a Hollywood e lavora; quando non trovi notizie più esaurienti su di lui nelle nostre cronache americane, significa che ne siamo privi, Grazie della simpatia, ne sono fie- ro, Sensuale e molto egoista ti definisce la cal. ligrafia. Non. mi chiamare pupetto e non mi mandare baci: non ti ho neppure promesso di sposarti, infine.

Milesi, Soave, Stefani - Roma. Non so se la Crawford e quegli altri rispondano alle lettere dei loro ammiratori; quando Colombo arrivò in America trovò pochi segni di civiltà, ma il pro- verbio « Il tempo è danaro » c'éra già, gli in- diani lo stampavan già sulla carta dei cioccolatini.

Fiera La Lupe, risposi, altro che, Ricordo: era il crepuscolo, l’usignuolo cantava sul ramo, i pallidi poeti chinavano il capo sui loro sonetti, Ai io ti scrivevo che per diventare artiste cine- matografiche ;occorre un'enorme quantità di ta-

lento e. un'enorme quantità di fortuna. Jean $ q

Harlow per ora si è sposata soltanto due volte; Pola Negri e Gloria Swanson, eroine di sei di- vorzi, se stanno parlando di uomini e soprav- viene Jean Harlow, cambiano subito discorso per non farla arrossire, ; Basiliola - Lugano. Arata (ma non è un re- gista, bensì un operatore): Via Sannio, ‘29, Ro- ma; Camerini: Via Vittorio Veneto, 8, Roma. Topolino - Roma. Se sono. sincero quando ri- spondo su « Cinema Illustrazione »? Sincerissi- mo; per impedirmi di. mentire mi faccio ipno- tizzare e compilo le rispaste ‘în « trance ». Poi

‘mi sveglio, leggo che ho mandato al diavolo il’

commentlator ‘B.,. rilevo che ho dato dell'imbe- cille al regista K.,'è lacero ogni cosa per rimet. termi. a. scrivere daccapo. Si dirà: ma allora quale è lo scopo di farvi ipnotizzare? Per Giove, devo pur cercare «di sapere chi non debba man-

.dare.al diavolo e a chi non debbo dare dell’im-

* becille, Un libro ‘adatto a una ragazza di 14 anni?

Ho già detto la mia opinione sulle letture per le. Rignorize: o qualunque romanzo, | purché sia bello, 0 unicamente i racconti delle. fate.

Il Super Revisore

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CANDIDATI

AL

CINEMA

L’AMENO Andavo dicendo da un pezzo che l’Italia aveva un mimo, forse un grande mimo: To- tò. Mimica e coreografica mi pareva infatti la sua vis comicu: e in quell'attributo ve- deve la rara, rarissima originalità di questo attore fantomatico, il quale non l'avete notato mai?.-—— riesce comico avendo uno stampo tragico. È non più l'uomo, ma lo spettro che ride, Qualche cosa che viene dal mondo delle larve, diretto al mondo delle burle, Egli è il lemure saltante e danzante d'un racconto d'Hoffmann o d'un sogno dd’ebbro. E le gai revenant della ballata vic- torughiana, Quel pallore, quello stupore, quello scavato viso, quel corpo fantoecesco, privo di carne, e le cui ossa s'immmaginano attaccate a dei filì, quel procedere a scatti e strappi, quegli sporgenti occhi e quel flet- tile collo, di cui gli uni sembrano apparte- nere a un batrace, l’altro a un barbagian- ni e questo e quelli @ un quadro di streghe, non si direbbero certo ameni per definizio- ne. Eppure scatenano l'ilarità, per un pro- sesso che in parte si spiega, in parte rimane misterioso. Anzi si può asserire che, în un certo senso, Totò è per sua propria, essen- ziale virtù il più lepido fra tuttì gli attori comici della penisola, Non ne conosco altri, fer mio conto, cui debba di primo acchito un'irresistibile disposizione a smemorarmi ed esilarammi, Per ciò io ardisco mettere Totò, senz'allro, in linea ‘coi grandi attori grot- teschi dello schermo americano. IL suo pal- lore è quello di Keaton, la sua magrezza quella di Laurel, il suo automatismo quel- lo di Charlot, la sua stranezza fra buratti- nesca e demente quella. d'un altro sommo attere transatlantico che l'italiano non co- nosce abbastanza: Harry Langdon. Come

.

OCCHI

DI

BUSTER KEATON

SPETTR

Langdon, l'interprete dei Tre moschettieri e de La banda delle gialle, realizza, 4 trat- ti, l’immagine d'un Pierrot, almanaccante e sublunare, caduto giù da una tregenda a far sue smorfie nel mondo dei viuì,

Totò apparirà presto sullo schermo, e si vedrà allora come la sua arte espressiva sia prevalentemente e potentemente pantomi- mica. Per ciò soltanto ho voluto parlarne da queste pagine, Se l'Italia avrà mai il suo film conico, questo, che fu sinora per noi la più lontana delle chimere, ma che oggi vuol essere tentato con fermezza da alcuni giovani cineasti d'ingegno e di vo- lontà, non potrà avere come sua maschera principale che la maschera d'un simile al- tore, tramandataci intatta delle farse atella- ne traverso le gloriose esperienze di Pulci nella,» ;

Totò è nostrano, paesano al cento per cento: si può rivedere la sua faccia pie- digrottesca senza immaginare quelle che do- vettero essere, « invase dai Numi », le ve- cite di quegli antichi mimi saltanti sugli

otri e stridenti. agli echi del circo che em--

pivano di pazze risa il cielo di Partenope. Dalle testimonianze dei vasi atellani a quel. le del teatro San Carlino, la fantomatica co- micità di Totò, salente per iperboli vertigi- nose dalla più semplice smorfia ai parossi- smi della caricatura, dallo sgambetto vol- gare alla danza in ritmo perfetto, dall'oscé- nide qualunque a una vera e propria ebrie- dionisiaca, ad aberrate ma mirabili tra- sfigurazioni; da quelle testimonianze cente- narie e millenarie appaiono, secondo me, documentate tutte le fonti elementari del-

| l’arte sua: la bazza, gli occhiacci, la. scat-

tante magrezza, il collo svitato ed cllun» gabile; ©, quindi, il luzzo erompente, la sgambata epilettoide, l’enormità detta con un supplice sguardo, la sozzura mobilitata

.da una specie d'inconscia, attonita serietà.

Tutto ciò è molto mediterraneo, mollo po- polare e molto antico.

E, finalmente, molto cinematografica. Il fatto visivo è infatti tutto, 0 quasi tutto, nelle recite di Totò; rappresentazioni che non potrebbero certo essere gustate da un miope, Non dimentichiamo che la comicità napoletana, per spuria che sia divenuta, ri- mone figliuola della tarantella. La « 201m- pata » permane alla base del suo dinami- smo infantile, così innocente e così insolen- te. Una specie di convulsione, che la feli- cità degli spiriti riconduce volta per volta in ritmo, ne palesa l'interno fervore vulca- nico: vibrazione tutta solare, come il trillo del mandolino o il frinìo della cicala. In Totò questa convulsione è la vita stessa. E in Totò essa prende, impensatamente, gra- zie di toni e giustezze di cadenze che pos sono riuscire un incanto, oltre che ‘un di- vertimento. All'improvviso, ecco che la sua comicità è danza. E danza esalta e comple- ta, in cwi tutti gli spiriti pazzarielli di quel- la larva d'uomo, di quel burattino dal volto di resuscitato, sembrano darsi la mano in una ronda ch'è al di d'egni logica, al di d'ogni prescritto, sia nascendo da una improvvisazione, da un'insurrezione che, ve- vamente, è dionisiaca, tutto esprime e chia- risce, riassume e conclude. Fatto visivo, ri- peto. E, dunque, cinematografico per eccel- lenza. Le parole, per Totò, quasi non con- tano. Poche ne pronuncia; e, si direbbe,

smorte e scarne come lui. La voce, rauca e

stranita, non è che un'eco di voce. Non viene egli dal regno delle ombre; non è il lemure perduto fra i vivi; non è l'atomo semovente caduto in terra, come Cyrano de Bergerac, da un pulviscolo stellare? Si di- rebbe, a volte, ch'egli neppure capisce quel- lo che vede e che ode. E in lui UN ASSenza, più ancora che un'incoscienza. E allora le sue parcle, pronunzinte quasi autona- ticamente, quasi non consistono. Esse

non gli appartengono ci appar tengono, La sua presenza fra gli

altri attori è casuale. Il suo è

il monologo d'un matto fra gli

specchi. Allora, fra stupito

e compiaciuto di sé, comin-

cia con delle sillabe; e fini

sce: con una piroetta. Il

matto riconduce al caos.

Il funtasma si ritrova nel

cosmo: da cui è caduto. Si

faceva l’altro ieri, a caffè,

un paragone fra Tui è Keaton, tra lui e Charlot, Charlot, dis- si io, vuole stare nel- lavita d'accordo con il sogno; Keaton d'accordo con la leg- ge.Totò, matto com- pleto, non vuole è non può starci che d'accordo con la na- tura, E non appena natura lo richiami, eccolo alteggiarsi ai modi di quella dan- sa cui ogni cosa na- turale obbedisce, dal- lPaitomo alle stelle. Allora che Totò, nei Tre Moschet- tieri, finisce in mi sura di balletto il suo duello con le guardie del Cardina- le, e poi due ne am- mazza pistolettate, arrivando loro alle spalle in tempo di gavotta, l’ilarità.che ci prende ha vera- mente qualche cosu d'esaltato,che ci av- verte come in quella comicità sia la pre- senza d'una lex ri salente alle origini, Sarà interessante, domani, veder rivi- vere nello schermo questo speliro senza tragedia, Pulcinella senza maschera, au- toma senza fili.

Marco Ramperti

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Di nuovo le campane rombano e tuona- no i cannoni su tutta la Santa Russia, fa- cendo fremere persino l'aria in un inno triontale. Da Pietroburgo partono messag- geri verso ogni punto del paese, verso, per- sino, le più lontane cittadine, ai confini delle terre boreali. E, quando questi mes- saggeri giungono a destinazione, le campa- ne intonano la loro bronzea canzone, e la gente cade in ginocchio nelle case e nelle chiese, pregando Dio, ringraziandolo per la nascita dell'erede al trono di Pietro il Gran- de, supplicandolo di farlo crescere sano e forte e saggio, per la maggior gloria della patria.

Caterina, piccola e fragile e bianca, quasi sperduta nel grandissimo letto, in una par- te solitaria del palazzo, pare ascoltare il canto delle campane ed il silenzio della te- tra casa che l'accoglie,

È sola, nella più terribile solitudine: ap- pena nato, il figlio fu portato lontano da

tra le braccia per pochi secondi. Non sa nemmeno dove è stato portato. Dovrà cre- scere lontano da Pietroburgo, lontano dalla corruzione della corte, Lontano dagli intri. ghi e dalle congiure, Questa è la volontà della terribile imperatrice Elisabetta Petrov- na, e deve essere obbedita, i

Ma Caterina tace. Benché il cuore le dol- ga, non sa piangere, Non. vuole piangere. Un sarcastico sorriso di vendetta le illu- mina, gli occhi, dopo tanto dolore. L’erede al trono di Russia, pensa ‘ella. Ah, ah! Chissà poi se ha, il piccolo, una: sola goc- cia di sangue imperiale nelle vene! Nemmeno lei lo saprebbe dire, dopo quella notte di lu- na, in un giugno lontano, Quanti nomini sono stati amati da Caterina? Mah! Motti certamente. Sola nel suo letto bianco e im- menso, Caterina cerca di ricordafsene; Ma non bastano le dita delle due mani. E sor- ride, e volta il capo sul guanciale. Sono stati essi, a far di lei quello ‘che è. Essi, che hanno calpestata. la sua anima, deriso il suo dolce candore!

Forse, Elisabetta Petrovna sospetta la

verità. Ma infine, che le importa? Ella vo- leva un erede al trono, e l'erede è venuto. Tanto le. basta; è inutile cercare d'andare ‘a fondo della cosa, 3

Il granduca Pietro, invece, lo sa. Egli sa benissimo, pur nella sua pazzia, di non essere Il padre del futuro imperatore, poi- ché non. fu mai il marito di colei che le era stata destinata in isposa, E, quando tutta la Corte gli si presentò per offrirgli le con- gratulazioni della’ nazione, con. un sorriso strano, un bagliore cattivo negli occhi, stette ad ascoltare distrattamente le frasi conven- zionali. Intanto, pensava alla vendetta; vi

no un gesto lo tradisse. Elisabetta, la sua Elisabetta, l’unica donna che, egli credeva, lo avesse compreso ed amato; sarebbe stata

la sua complice; Ora. che l’erede sospirato *

era giunto, Caterina non aveva più ragione di vivere. Doveva scomparire, E poi, più tardi, Elisabetta avrebbe potuto occupare il posto lasciato vuoto dalla giovane. gran- duchessa,

Trascorse qualche settimana. Poi Cateri-.

na, non più turbata dalla voce. della co- scienza, torturata da speranze o da pau- re, riprese la sua. vita, Ma aveva compreso, Di più, aveva saputo. Un giorno, durante una. partita-di caccia, in uno dei padiglioni,

, mentre. scendeva le scale inosservata, assie. .-

. me ad una dama di compagnia, aveva udi-

to; nel vestibolo sottostante, la voce. fredda.

e beffarda della contessa Elisabetta. Oh,.oh! diceva: questa, La pic-

cola granduchessa si sente già padrona della:

Russia. Crede che quella vecchia pazza del.

‘<.| l'imperatrice voglia. affidare a' lei le -redini. del governo; quando starà per:andarsene al.

. mondo di là; E:non sa, la scioccherella; che: Pietro Fedorovic ed.io abbiamo già stabilito:

che ella non regnerà..mai; Presto Pietro. se

moglie! Sir *

Caterina si ‘sporse cautamente ‘ad. ose vare, e. vide’ che Elisabetta pailava 6 tonte von. Breammer, .la gigantesca; ghà «diadel'corpo del granduca, Senonché, me

lei, dopo d'esserle stato permesso di tenerlo’

pensava sornionamente,: senza’ che. nemme-

© per comparire tra i suoi soldati come una

> Parso, inviato lontano, ‘in missione, dalla

ne sbarazzerà, ed io diverrò finalmente ‘sna

tre ella si sporgeva, una delle assi di noce

della scala sericchiolò ed Elisabetta, levan. do lo sguardo al cigolîio, la scorse. Uno sguardo d'odio e di sfida le balenò nelle

nere pupille. . A°, mi stavate spiando ed ascoltan-

do! disse, Ebbene, ora: sapete quello che vi aspetta. E’ la verità. I ‘Caterina non aveva risposto parola, ma È

la dama che l’accompagnava trovò il modo

di far giungere alle orecchie dell’imperatri.

ce le parole della contessa. Ed Elisabetta,

pachi giorni dopo, fu dimessa dalla Corte i

e mandata in esilio. Il granduca Pietro, fe- J

rito da quel provvedimento, si rinchiuse nel-

le sue stanze tutto fremente di odio e di de-

siderio di vendetta, e si dedicò al suo

passatempo favorito di uccidere, a cannona-

te, innumerevoli Caterine, Col cannoncino

di legno, il suo giuocattolo preferito, s'in-

tende. E le Caterine erano sempre bambole

fatte secondo l'effige della moglie. © La granduchessa così poteva vivere nella i

massima libertà, secondo il suo talento. Le

parole di Elisabetta, riguardo alle redini

dello Stato, e lo scherno con: cui erano sta-

te pronunciate, avevano agito come stimo-

“lanti sulla sua volontà. Ah, sì? Ridevano di |

lei? Ebbene, glielo avrebbe fatto vedere, di che cosa era capacel Non avrebbe mai avuto tra le manile redini del governo? Se sa- rebbero accorti presto, tutti i suoi nemici! ©. L'imperatrice Elisabetta Petrovna era am- malata; manifestava già i sintomi del morbo che l'avrebbe condotta alla tomba, e per quanto si cercasse di tenere la cosa nascosta, la verità era trapelata, giungendo alle orec- chie di Caterina. Era necessario, dunque, pre- pararsi a regnare ché, col granduca suo ma- È rito così menomato nelle facoltà mentali, non era probabile si lasciasse a lui il compito di governare. Ed era quindi logico che, al- ., & meno attendendo la maggiore età del princi- pe ereditario, ella salisse al trono in suo nome ed in sua vece, Ma, per ben regnare, biso- gnava bene conoscere il proprio popolo; era necessario crearsi un’atmosfera di simpatia; circondarsi di un gruppo di amici devoti è ; fedeli. mi Riprese le sue lunghe passeggiate a caval ; lo, dunque, facendosi accompagnare or dal. l'uno or dall'altro dei nobilnomini che com- ponevano la guardia imperiale, dispensando loro i suoi favori, E discese, anche, fra i più umili del suo popolo, elargendo elemosine e soccorsi, parole di bontà e di incoraggia- mento. In breve tempo ella fu‘adorata da tutti, Specialmente dai soldati, che spesso passava ‘in rivista, curandosi del loro be- nessere, lodando le loro imprese. e la loro galanteria. E così, giorno per giorno, men- tre il suo cuore amareggiato si faceva sem- pre più cinico e più freddo, nella sua mente si radicava sempre meglio, e sempré più - forte, la volontà di giungere al dominio. Al dominio più assoluto di tutto, di tutti, ad ogni costo. . |.

Cap. X. Le prime ombre,

Dappertutto,; in ogni cantutcio della. Rus- sia, e specialmente a palazzo, regnava una strana calma. Una di quelle calme ‘sinistre e minacciose che sogliono precedere:le più terribili tempeste. i

Elisabetta Petrovna sentendosi avvicinate

camerata. Alexei, che da qualche mese ‘era sconi- zarina, era tornatò quasi all'improvviso e Caterina ‘un giorno, presentandosi. all'impe- ratrice, lo aveva ‘visto ‘al suo fianco, E le era parso più uomo, più imponente. Ma ella Aveva sapiito-reprimere il sussulto del cuore. Era! stata, quella, l'ultima volta che ave- va! vista ‘Elisabetta Petrovna in piedi. Due

trando il granduca suo. ..

scintilla. di ©... ndava dap evi detto chela il Un: attacco del ma» a'aveva dovuto rimanere:

‘ad attendervi Bestucheff, Indossò «un ‘abito squisito. Il suo volto, ora,

.

rich e diretto oe SE

a letto, ed ora la voleva vedere,

La, terribile donna lottava con tutte le sue energie contro la morte. Quando Cate- rina entrò nella sua stanza, ella con un tre- mendo sforzo di volontà era riuscita a se- dere su quel letto in cui era andata voltan- dosi e rivoltandosi tutta la notte. Aveva poi puntato un dito contro i medici che la assistevano.

Andatevene, signori stregoni! ave- va gridato mentre il sangue le congestio- nava il volto nell'impeto dell’ira, Anda-

tevene! E non sperate già che io vi dia il piacere di vedermi morire! Sarò io che ve- drò morire tutti voi, uno alla volta, e an- che tutti quelli che ora sperano nella mia morte! Caterina, soggiunse poi, tornan- do ad adagiarsi sui guanciali, figlia mia, avvicinati, chè debbo parlarti.

Stupefatta da quelle parole, le prime be- nevoli che avesse mai udito da quella don- na, la piccola granduchessa si era avvici- nata al letto, sedendosi sulle coltri, come le aveva fatto cenno l'ammalata.

Ed ora, ascoltami! la voce dell'im- peratrice si era abbassata ad un soffio. Forse morirò. È destino comune a tutti noi, quello di morire. Ed allora la Russia reste- in balia di quel pazzo, e della sua amante. So cne ella attende solo un suo cenno, per tornare, E Pietro Fe- dorovie quel cenno lo farà non appe- na io sarò morta. Ma, se tu saprai 4 fare, egli non potrà mai... mai, capisci?, regnare. Devi impe dirglielo: È questo il tuo do- vere verso la terra che ora è la ‘tua patria, verso il tuo popolo, Essi, e qui fece un gesto del capo come per indicare coloro che stavano fuori, lo san- no. È sono tutti d'ac- cordo con me, che in- tendo affidare la Rus- sia nelle tue mani. È un sacro legato, que- sto, che ti lascio. De- vi accettarlo, devi compiere il dovere che ti è imposto con ani- mo fermo, Ora va. Be- stucheff verrà da te, nel tuo appartamento, tra poco. Fa, con il tuo. coraggio ‘e con la tua volontà, in modo di impedire che sulla Russia. scenda quell’om- bra' che minaccia d’oscu-'- È rarla dopo la mia morte. Va. Ho bisogno di riposare!

Caterina, ancor compresa di stupore, non aveva avuio il coraggio di dire-una parola, e si era ritirata nelle sue stanze

sorrideva, per la certezza del'trionfo, per l'orgoglio della vittoria che stava per. conseguire. Un brivido di immenso piacere. le: correva per. il corpo ‘bellissimo. Imperatrice! pensava. È suona- ta l'ora della ‘fortuna, quell'ora che ho at- tesa, per tanti anni, in tanta amarezza! Quando le fu annunciato Bestucheff, balzò in piedi, e l’attese con aspetto grave, giù

«mentre scendeva le scale inosservata; assieme ad una dama...

conscia dell'importanza del momento, Il mi- nistro si inginocchiò dinanzi a lei, poi si rialzò, indicando i suoi due compagni.

Altezza imperiale, disse, indicando un vecchio sacerdote, l’archimandrita Teodoro è venuto con me, per ordine di sua maestà l'imperatrice. Ed io ho condotto, e qui indicò un giovane ufficiale, il capitano Gregorio Orlofi, Anch'egli deve as- sistere al nostro colloquio, Debbo farvi nota la: volontà dell'imperatrice, che è certamen- te anche la volontà di tutta la Russia,

Caterina fece una breve riverenza, ac- compagnata da un cenno del capo. Poi in- vitò i tre uomini a sedere. L'archimandrita, un uomo d'età, prese posto in uni seggiolo- ne di fronte a lei, scrutandola con occhi vi- vi e penetranti. .

Altezza Serenissima, —- disse dopo qualche secondo di quell'esame. Se Be- stucheff ora vi renderà nota la volontà dell’ impefa- trice Eli.

... presentandosi all'imperatrice, lo aveva visto al suo fianco.., ,

sabetta Petrovna, io sono venuto per manifestarvi il desiderio della chiesa ortodossa, ed il capitano Gre- gorio Orlpff, per farvi conoscere le aspirazioni del- l'esercito. Vogliate dunque ascoltare sua eccellenza, giù sapendo come, quanté egli vi dirà, sia pienamen- te desiderato anche da noi,

Vi ascolto, rispose brevemente Caterina, con un altero cenno del capo, rivolgendosi a Bestucheff.

—— Vostra Altezza, cominciò a dire questi, dopo di essersi schiarita la voce con un secco colpetto di tosse, non ignora probabilmente quanto veniamo a farvi presente. Sua maestà deve. già avere accen- nato a qualcosa, nel colloquio di poco fa. Quindi Vo- stra Altezza sa quanto il momento sia grave.

Lo so, rispose Caterina, levandosi da sedere e fissando attentamente in viso i tre uomini, l’uno dopo l’altro. Ma quello che non so è quello che voi venite a domandarmi di fare.

Veniamo, disse Bestucheff, dopo un altro colpetto di tosse, e facendosi più insinuante che gli fu possibile, veniamo a chiedere... a chiedere... ehm!... il permesso di Vostra Altezza... e qui si fermò perché era imbarazzato a proseguire, poi conti- nuò, ...ehin! Insomma bisogna togliere al gran- duca Pietro Fedurovic la possibilità di diventare il tiranno del suo paese! .

Caterina, che mentre Bestucheff cercava le parole per esprimersi aveva cominciato a passeggiare .alquan- to nervosamente su e giù per la stanza, si fermò e

si volse di scatto a metà verso di lui, guardandolo

fissamente.

+ Voi vorreste, disse scandendo lentamente le parole, che io dessi il mio benepla- cito alla morte del granduca: Pietro Fedorovic, mio marito, non è vero? E scosse adagio il capo. Ebbene, no!

disse poi con £- nergia,

Ma... Altez- za. Finché egli vivrà, in-

Er centinaia d’'abiti, ch'ella cam- + blava ad ogni istante...

unfece una breve riverenza, accompagnata

ve prese posto dinanzi a lei, scru

5a sorrideva per la certezza del tr onfo, pe! l'orgogiio della vittoria...

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«. ® l’altese con aspetto grave, già conscia...

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|

da un cenno del capo,,.

tandola co occhi vivi ‘e. penetranti.

olse di'scatto a metà verso di-luî:..- vi

Un viso stanco non suscifa interesse

ma anche incipriarsi ogni momento è una noia per voi e per chi vi sta vicino e Sce- gliete la cipria Lilas Cella e manterrete la vostra fre- schezza per tutta la giornata.

Di

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sistette Bestucheff, la Russia sarà in pe- ricolo! Di fronte al rifiuto della grandu- chessa, egli si sentiva divenire eloquente. Sapete bene come sia facile, in questo pae- se, trovare degli alleati. Ed egli non sten- terà a trovare dei seguaci che, o per ambi- zione o per desiderio di ricchezza, lo appog- geranno con tutte le loro forze. Ed una val. ta padrone lui della situazione, siamo sicuri che persino la nostra vita sarà in pericolo.

E qui volse lo sguardo agli altri due, co- me per chiedere la loro approvazione. La quale fu concessa con gravi scuotimenti del- le teste. Caterina, intanto, riudiva dentro di sé, come un'eco lontana, la frase pro- nunciata quel giorno dalla sua rivale, la contessa Elisabetta, ed una strana angoscia le serrava tanto il cuore e si impadroniva tanto di tutto il suo essere che appena udi- va Bestucheff perorare.

-— La chiesa stessa comprende la neces- sità di un'azione rapida ed energica.., Il ca- pitano Gregorio Orloff ha in mano tutto l'e- sercito... Io stesso, posso assicurare che tut- ti i membri del governo....

Pietro, fino ad. ora, lo interruppe a questo punto Caterina, parlando con fer- mezza; non mi ha fatto alcun male. credo intenda farmene. Non posso, perciò desiderare la sua morte....

Ma, di nuovo l'eco delle parole di‘ Elisa- betta tornò a farsi sentire nel suo petto, ed ella questa volta tentò inutilmente di farla tacere. La minaccia incombeva ed ella la sentiva, Morta Elisabetta Petrovna, e sa- lito al trono il granduca Pietro Fedorovic, la sua vita sarebbe stata in continuo peri- colo. No, nò, certamente Elisabetta e. Pie- tro non sarebbero accontentati di relegar- la in esilio... Anche lontana ella sarebbe sempre stata pericdlosa...

E, intanto, Bestucheff continuava, par- lando con maggior eloquenza e calore:

Il nostro popolo vi adora, Altezza. Nel vostro nome potremmo compiere grandi im- prese...

Pure, anche con quel pericolo che la mi. nacciavà, anche con quel cocente desiderio di dominio che le ardeva in petto, ella non si sentiva di rendersi complice di un omi- cidio, anche se giustificatissimo.

—. Non posso! disse. Ho giurato fedeltà all'Imperatrice ed al suo legittimo successore, E manterrò il mio giuramento.

Arrivederci, signori. E, ad ogni modo, gra-

zie della vostra devozione,

Cap, XI, Pericolo incombente.

TI giorno seguente, uscendo dalla stanza dell'imperatrice Elisabetta, ormai agoniz- zante nel suo letto, Caterina si trovò al- l'improvviso di fronte ad Alexei. E, benché il cuore le sussultasse in petto, seppe ten-

‘dergli la mano con la. massima calma, in

modo che egli non si accorgesse di quel- l'emozione che la sua-sola presenza bastava a ‘suscitare. Sì, ella doveva fingersi fredda con lui; nascondere i propri sentimenti:

l'amore che egli aveva destato nel sio cuo-

re, è insieme l'odio che vi avesse fatto na- scere il suo tradimento. °

Ho saputo, disse che siete stato in. missione speciale, per. conto dell’impera- trice, in Persia ed in India. E anche che l'a- vete adempiuta così bene, che la zarina vi ha ricompensato con una nuova ambitissima onorificenza. Ve ne faccio le mie congratu-

lazioni sincere, conte Alexei... Buona. sera...

Fece per muovere un passo e andarsene, ma Alexei le si pose dinanzi tendendo una mano-in atto di supplica.

Serenissima Altezza: Imperiale, dis- se; guardandola con non. dissimulata pre- occupazione, dopo il mio ritorno ho sa- puto delle cose gravissime... Mi è stato as- sicurato che il granduca intende, non ap- pena salito al trono, allontanarvi dalla cor- te. O, forse, peggio ancora.,., Si dice addi- rittura.., ; l

Grazie, rispose freddamente Cate- rina, accorgendosi della fiamma di desiderio che gli ardeva in fondo alle pupille. Gra- zie, Ma non dovete nutrire alcun timore per

me. Ora che so come la Russia vuole sia re-.

golata la mia condotta, intendo di rimanere qui, ‘e non'credo sia tanto facile allontanar- mi... 0 farmi di peggio...

Allora, Caterina, e gli si avvicinò ancora; di un. passo, insistendo accalorata-

mente, allora; permettetemi di mettermi . tutto a vostra disposizione, Di: offrirvi la

mia vita, pur di aiutarvi...»

Ma ella scosse lentamente il capo, soffo- cando n pallido sorriso che. cominciava .a

brillarle negli. occhi, sorriso. di: compiaci- merito e di vittoria, Sorriso, forse, d'amore e di ricordanza.

No, Alexei... grazie di nuovo. Ma non ho bisogno .del vostro aiuto. Spero di sa- permela. cavare da. sola,.. î

Gli tese-la..manoda- baciare, «e si allon-

- di denaro.

tanò senza aggiungere parola.

Nel largo corridoio dinanzi al suo appar- famento, mentire ella stava rientrando, udì un rumore cadenzato di passi, e risuonare brevi ordini militari. Il granduca Pietro si divertiva a comandare l'esercizio ad un plotone di soldati della guardia,

Alt! ordinò. Poi: Puntat'arm!

Allora s’interruppe, mentre il plotone rI- maneva immobile coi fucili rivolti verso di lei, e fingendo di accorgersi soltanto. allora della sua presenza, le si inchinò con ironica galanteria. .

Oh, ch! Perdonami, mia cara Cateri- na! Ma guarda un po', che bel bersaglio saresti!

E scoppiò a ridere rumorosamente.' Poi si .

rifece improvvisamente serio, ordinò alla truppa di sciogliersi e di andarsene, e pren- dendo Caterina per mano, le disse con un sorriso insinuante: , x Vieni un istante nel mio appartàmen- to. C'è una persona forestiera che desidera vederti. È venuta qui per rimanervi... Elia lo seguì senza curiosità, in una stan- za piena di giocattoli. E là, con una dolo- rosa stretta al cuore, su di un tavolinetto,

vide la sua vecchia bambola, la confidente.

dei suoi momenti di tristezza, la testimone di quella notte lunare di un giugno lontano.

Ah, vedi? le chiese Pietro, È venuta da me, la piccola strega, a raccon- tarmi... a raccontarmi...

Rideva di un riso feroce e, cessando di ridere, si armò di una spada con cui deca- pitò la povera vecchia bambola.

+ No, disse poi, gorgogliando una ri- sata. Tu non saprai mai il piacere che io provo a questo giuoco!

Si inchinò, fece un passo verso un uscio, lo spalancò, e lo tenne aperto perché la

‘contessa Elisabetta potesse entrare nella

stanza, Caterina, colpita da stupore, rimase immobile ad ascoltare il complimento iro-

nico che ella le rivolgeva. Poi, per tutta ri-

sposta, si accontentò di osservare:

L’imperatrice sarà felicissima del vo- stro ritorno... :

Ella non lo saprà, sbottò a dire con voce minacciosa l'avventuriera, se voi non glielo direte,

Ed io ti consiglio di non dirglielo... sussurrò con il suo sorriso il granduca.

Caterina si strinse nelle spalle.

In quanto a me, non lo dirò certa- mente, Tu, Pietro, ‘continua pure, se vuoi, a giuocare al tuo giuoco. To continuerò a giuocare al mio!

Cap. XII.

Intrighi.

L'imperatrice Elisabetta. Petrovna, pochi giorni dopo il ritorno della contessa Elisa- betta, passò a miglior vita. E dovette essere una vita migliore per tutti, lei compresa, chè negli ultimi giorni di malattia era divenuta insopportabile persino a se stessa. Un unico momento di calma lo trovò, alla

vigilia della ‘sua morte, per. chiamare an-

cora una volta ‘a Caterina, e farle le ul- time raccomandazioni, supplicandola di as. sumene le redini del governo. i Quel pazzo rovinerà la povera Rus- sia, governando assieme ‘a quella donna, se tu non ti imporrai a lui, le disse. E ti farà scomparire, Lo ha sempre detto, e lo farà certamente, spinto com'è, oltre che dal suo, dall'odio di Elisabetta, Ora, bada bene quello che ti dico; lo devi ‘sop-

‘primere! Devi togliergli ogni possibilità di.

fare del danno a te ed al paese;

Oh, io non potrò mail esclamò Caterina con un singhiozzo,

Devi; Per il bene della Russia, devi. Fallo arrestare, fallo deportare, ma in: mo- do che non possa mai più tornare qui. E

poi, governa tu. Il popolo ti ama, perché sei stata buona coi poveri, e la nazione .

farà tutto quello che tu vorrail Ancora questa:volta Caterina uscì, dalla

‘stanza della morente, tutta sconvolta,. Che cosa. le chiedeva. mai, quella donna in-

flessibile! Ad ‘ogni modo, ella. non aveva promesso nulla. Si era accontentata di non rifiutare ‘apertamente, per nòn turbare gli ultimi Pietro Fedoroyvic?. No, mai! Ma governa» re.... oh, governare, sì! Ora. era ben ‘decisa,

. Avrebbe solamente dovuto: attendere il mo- mento opportuno, e, quello, Pietro lo avreb-

be fatto giungere certamente assai presto.

Il giorno ‘seguente, verso sera, ‘l'impera? trice ‘Elisabetta Petrovna rese la sua ‘ani- ma. a Dio, e.il granduca Pietro Fedorovic

ascese al trono, assumendo il nome:di Pie: |

tro III, DR

Tanto i funerali della zarina: ‘defunta quanto la cerimonia dell'incoronazione fu> ronò di un fasto' mai visto, ‘per. quanto, «in

quei tempi, le‘ casse. del. governo e ‘quelle

della famiglia imperiale: non rigurgita 134° (Continua)

istanti. della moribonda. . Uccidere

Enxecì « Mirano

può essere scambiato per un rosso per labbra,

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D'AMARE DI

LA MANIERA

4 MAURICE CHEVALIER

1 Per Ini l’amore è un gioco, gaio, brillan- te, galante; qualcosa su cui svolgere una canzonetta e non una’ tragedia o una ma- lattia. Egli non indugia in abbracci appas- sionati ed in baci a lungo metraggio con complicazioni; le signore non svengono di languore fra le sue braccia! Maurice le af- fascina non con i tempestosi trasporti del : suo ardore ma con la sua effervescente per- sonalità! Sa accarezzare con gli occhi, al. lettare con le deliziose piccole smorfie del suo viso, e conquistare le sue vittime -vo- lontarie con la squisita forza ed insinua- zione del suo fascino, Vedendolo sullo scher- mo si ha subito l'impressione che « l'essere innamorato » è la cosa. più importante per il bel Maurice,‘“che non ‘bada al genere; basta che sia giovane, bella e vi-

i vace! Con lo stimolo di un gra- 3 zioso musetto femminile,. la classica « cotta » è quasi auto- i matica per il gaio parigino! i La sua è la baldanzosa at-, titudine del maschio completa. | mente e coscientemente sicuro e fidente in se stesso. Sa pren- dere .con -leggerezza l’amore quando gli passa accanto, e, come francese, lo trova una di- vertente e inebriante comme- dia musicale, con le immanca- bili coppie che filano il

7 perfetto amore

! negli om-

brosi via- H del Bois.

LESLIE HOWARD

L'elemento spirituale dell'amore con lui domina sempre; nelle sue carezze v'è mol to più fragile tenerezza cd incondizionata adorazione, che travolgente passione! Si os- servi infatti la serena tranquillità con cui guarda la sua innamorata, come se volesse fotografarne l’immagine e portarla per sem- pre impressa nella sua mente e nel suo cuo- re, Lo si immagina accarezzare i capelli di una donna con le labbra e sfiorarle appena

ASTRI DELLO SCHERMO

il viso con la punta delle dita, Nella sua maniera d’amare vi sono infinite gradazioni graziose, infinite finezze d'affetto tanto de- siderate dalle donne e così di rado ottenute dall'uomo che amano. A metà impulsivo, a metà timido, l’amore cinematografico di Leslie Howard. dice chiaramente tutto il suo rispetto per la donna, all'infuori di qualsiasi passione o piacere fugace! ì

GARY COOPER

Per lui l'amore è un'emozione che lo pos- siede interamente e lo fa soffrire. Verso la sua donna, sullo schermo, Gary è sempre leggermente indifferente, qualche volta an- zi, diffidente. È prudente, ha paura, perché sa che se si abbandona, si abbandona ani- ma e corpo; non conosce mezze misure.

Egli è essenzialmente ro-

mantico ed essenzial- mente monogamico; si tiene solo per una donna, la sua; una volta che l’ha .tro- vata, sidedica com- pletamente a lei, con ammirazione adorazione. Ricor-

date « Marocco » e

«Rivalità eroica»?

In questi film Mar-

lene . Dietrich

Joan Crawford era- no le tentatrici; egli riceveva passivamente le loro carezze fino a quan- do riusciva a credere nella

loro sincerità! A’ dispetto della sua. imponente persona- lità fisica, a dispetto di

tutta la sua diffiden- za per le donne Ga-

ry Cooper è sempre un ragazzone timido, pauroso del dolore.

Un.-potente film.i attori troverete Victor Mac Laglen (a

HELEN HAYES

Per lei l'amore è l’unica. giusti- ficazione della

vita; e, . quan tunque nella sua maniera d'amare vi sia la delicatezza di. una vergine, ‘tutta- via ha anche la feroce de- terminazione . della tigre che si aggrappa al suo ma- schio con. tutte le sue for- ze. Nel’ suo dolce tormento vi è qualcosa di tragico e qualcosa di sacro.. Nulla può scuotere la sua fede nel'suo uomo; con il pri-

al suo amante si vota all'amore completamen- te, senza ragionamen- to. Le sue sensazioni ‘possono quasi in- ‘dovinare: ella cammi- na in un giardino sot- : to il chiaro di luna,

amore al fianco; ra- pito. dalla dolcezza della notte egli si ferma. a baciarla;

nocente e questo è il suo primo

bacio ‘d'amore,

imo timido bacio ch'essa

con il .suo giovane:

poiché ‘essa è in-:

indietreggia un poco, leggermente; egli la bacia ancora: allora la sua faccia s'illumi- na di pura estasi e con un moto impravvi- somente avido per una ereaiura tanto an- gelica, copre, frenetica, il viso di lui con tanti piccoli baci. Quello sgnardo di gioia, quel gesto rivelano tut- ta la storia di un'anima. Si comprende che in questo mo- do il vago sogno del suo amo- re anelante di giovinetta asce- tica è stato realizzato. È già pronta a morire per l’uomo che le ba saputo dare un risveglio così dolcel

JOAN CRAWFORD

Per lei l'amore è qualcosa di essen- zialmente vitale, di cui non può fare a meno. Il modo con cui guarda un uomo è tutto suo particolare; ha in- finito languore nel suo sguardo la sua bocca è voluttuosamente socchiusa. Quando cerca domi- nare le sue emozioni, il suo polso batte più violentemen- te di quello delle altre donne, ma vuol vincere se stessa ci riesce continuando nelle, sue e- mozionanti esperienze! A differen za di Mae West, Joan, nell'interpre- tazione delle sue trame cinemato- grafiche, preferisce quelle in cui pre- vale la sua sensibilità di donna; per- ciò molto spesso le sue personifica- zioni rappresentano donne che sof- frono e sono travolte dalle passsio- ni. Fanciulla indubbiamente impul- siva e dal sangue ardente, sullo schermo essa diventa imbarazzatissima con un uomo quando s'accorge d'essersi paz- zamente è senza speranza innamo- rata di un altro, E naturalmente ed inevitabilmente quindi essa si sente attratta dal silenzioso e diverso ti- po di maschio di cui ha subito il fascino. La sua personalità libera e dominatrice spesso la costringe per la ragione suespasta ad essere la prima a rivelarsi in amore. Questo complesso cozzo di sentimenti ren- de i suoi drammi interessanti e la sua vita difficile e complicata. .

JANET GAYNOR

Modesta e debole essa rappresen- ta l'ideale femminile della poesia romantica, lonta- na mille miglia, nel-

uomini

terpretato. da soli ; sinisftra).e

la sua maniera d'amare, dalle floride donne tipo Mae West! Gentile e riflessiva, è tut- tavia molto attraente nella sua dolce passi- vità. Non accende mai tremende passioni nel cuore dei suoi ammiratori; la sua indi-

“fesa fragilità risveglia in essi un'attitudine

riverente e paterna, un desiderio di prote- zione, Per questo le sue gentili scene d'a- more non sono sconvolte. da emozionanti momenti di tragedia o di gioia! Anche nei suoi attimi di civetteria, quando cerca attirare qualche bel giovanotto recalcitran- te come Henri Garat, con ‘le sue dolci, adorabili mossettine da gattina, sa trasfor- mare-i duri propositi di rivolta in senti- menti d'affetto durevoli ‘e sinceril. Essa è l'eterna: fanciulla’ soave. che di tutti. gli uomini che incontra fo altrettanti mariti. Il suo destino sembra ‘essere quello di Pe- nelope; sedere accanto al fuoco in una ca- panna coperta. di rose ad attendere il suo momo quando torna a casa. E si può giu- rare che gli uomini che l’amano non la tradiscono mai! Forse, dopotutto, non sono solo i tipi alla Mae West che possono otte- nere ciò che- vogliono. *

KATHARINE HEPBURN

Vi è qualcosa di strano in questa agile, evanescente creatura. fatta. per il grande amore ed: il grande dolore, Essa è come una fine «corda d’argento tesa su di un istrumento, da cui solo l'uomo che è da lei amato può trarre della musica: Quando ta l'amore non è mai passiva come Janet

Gaynor; si di completamente, focosamente,

senza: traccia di civetteria; è passionale ‘e

piena di vita. Recita con.la ferma conviit- ‘zione ‘che il mondo. sia inevitabilmente

perso. per amore; essa infatti è idealista,

uta. i, compromessi, Se l'amo- e che le si offre non può 'sop-

ila fibra .robustissima di puritana, .

"

Cinema Mustrazione portare la viva luce del giorno, è meglio troncarne gli sviluppi all'inizio, Perciò an- che nei suoi abbandoni amorosi, nelle sue carezze più felici, vi è qualcosa di fiero, di serio, d'esaltato, quasi di religioso! Essa ha una devozione fanatica per il suo uomo ed una prepotente ed intensa sincerità!

CLARK GABLE

La sua tecnica è brusca, diretta, a volte quasi selvaggia. Egli è il

maschio primitivo. La sua crudel- però non è mai fredda e calcolata come quella di George Raft; è im» pulsiva, appassionata ed in- controllabile, Trat- ta rudemente le donne

“La-pattuglia:sperduta!" Tra gli Boris: Karloff (sopra).( K.

perché il suo istinto così gli comanda i.

istinto di maschio vigoroso, sicuro di. se

: stesso è gran conquistatore. Ma la natura:

amorosa di Clark sullo schermo ha un altrò lato; egli sa ‘essere anche: delicato, ma ‘in modo imbarazzato, . goffo, timido. La: sua delicatezza assomiglia a quella di un cuc- cialo S. Bernardo quando gioca rudemente ma guardingo con un piccolo gattino! La sua è una gentilezza che promette lealtà è devozione, ‘quantunque Clark stia molto meglio nel ruolo dell'amante dominatore.

KAY FRANCIS

Subisce gli uomini e le loro passioni ‘to: me una parte necessaria nel corso degli av- . venimenti: della sua vita; solo in questo modo gli uomini si possono innamorare di

‘leil La loro amicizia e la loro ammirazione

sono importanti per il suo benessere ed au- chela ‘loro. maniera d'amare fa parte di questo, L'amore non le giunge sgradito, ma essa ha un controllo automatico e sereno di se stessa e delle sue emozioni, Posata, soave, questa sorprendente donna è sicura. dell'effettiva qualità’ superiore dei suoi baci come lo è della squisità eleganza dei suoi abiti è della sua pettinatara. Se benissimo che lasciarsi distruggere da una passione

. è molto deleterio per.il corpo e per lo spi- | rito è quantunque possa sentire. con grande

trasporto e sincerità, preferisce tuttavia:

“mantenere un certo riserbo, Anche quando

‘interpreta parti di donna vampiro, sa sem- pre cireondarsi abilmente di un: alone di. lontananza. Risponde agli appelli. amorosi dei suoi amanti, ma non si abbandona mai. Sa sempre essere. una fine. signora. che - Si comporta in amore: come quando. con .in- vidiabile compassatezza versa ad un'amica una tazza di.tè, Kay, dicono gli americani, è dopo. Norma Shearer la. moglie ‘ideale,

i Manolo : Cattaneo

Pensi

no dei brani musicali più famosi, che siano stati creati in questi anni, è certo il Bolero di Ravel, A questa melodia insistente, penetrante, : esa- sperante si è ispirato Wesley Rufggles,. il regista di questo film presentato òra in Italia. Argomento. ne ‘è la carriera artistica di un di tore famoso, ché s'innamora della sua compagna. Scoppia la guerra mondiale; Raoul de Baere, chè tale è il nome del protagonista, ne l'annuncio al

pubblico di un.caffè-concerto parigino, avvertendo che :

è il momento di troncar-le danze e che egli stesso; es- sendo belga, partirà per il fronte, La. figura del bal- Terinò si sublima così in-quella del combattente. Poi

i gas tossici gli fiaccano i polmoni ed. egli non pos più danzare, .

Intanto la sua Elena si:sposa con un altro uomo,

Reduce dalla guerra, tristemente. solo, Raoul in- contra. la coppia felice e il marito di Eléna consente a lei di danzare con lui l’ultimo bolero, La vertigine li trasporta. in una effimera. felicità, fa rivivere il-pas- . sato, li esalta, Tl febbrile, insaziabile. vortice. deli bo» lero di Ravel sarà ‘tuttavia tragicamente fatale per Raoul, e il suo cuore malato vi si schianta per sempre. Fine tragica e' tuttavia non senza poesia...

“Raoul de Baere è impersonato ‘da ‘George Raft, Ele. na da’ Carole ‘Lombard, un film: Paramodint),

cco qualche. notizia sull'interprete ‘principale George Raft viene anch'egli al. cinema dal pal coscenito, e non dalla commedia dall’operet-

ta, ma dalla danza. i i Tniziata. poco fortunatamente la carriera del pugi- latore,. con. sette knock-out su venticinque combatti- menti, si stufò ben presto di ‘farsi massacrare e di procurarsi un paio d’orecchie .a cavolfiore. Giocatore di baseball, tentò qualche altro sport, ma .— dotato di ‘molto senso della realtà comprese che non'era quella la sua, strada! si dedicò alla, danza. ;- »..-- -. Ostinatamente,! allenandosi, lavorando; sSipendo:ch di la riuscita, era per lui una questione vitale, rim.

scì a strappare.un breve contratto al Manhattan Ca- sino. Finito il:suo numero, passava. ancora a lavorare nei locali notturni. : . «Legato ‘di fraterna amicizia con Rodolfo Valentina, con il quale ha una certa, strana rassomiglianza fisio- nomica, ne seguì la carriera di danzatore. Il grande Ziegfield lo scritturò, lo condusse in giro pel mondo, Le simpatie particolari del-Principe di Galles, che lo dichiarò il: migliore ballerino del mondo, —.la. pri- ma volta che lo vide danzaroe-gli regalò, entusiasmato il proprio. accendisigari ‘lo resero famosissimo. Rowland Brown scoprì George. Raft:per il cinéma tografo con « Quick millions n, 0; :

fi alvator Gotta

ha scritto per

“N Na" il Frequentava l'università di Princeton AMELIA 4 A40 vi era noto come il più bel ragazzo del «col- lege ». Ragion per cui i compagni lo stuz- lisi zicavano dicendo che per fare, secondo la sua ambizione, l'architetto o il banchiere,

quella bellezza era roba sprecata. Ma qualcuno arriva a metter le cose a posto, ed è una spedizione Paramount con a capo Frank Tuttle, venuto a girare scene

: A goliardiche per una pellicola di Buddy Ro-

9 ; ; é gers. L'occhio esperto del regista indaga fra i . gli studenti, Ed ecco scoperto Phillips Hol. d i mes.

Un anno dopo, è la celebrità. Questo no- me splende a grandi caratteri elettrici per tutta l'America. Le ragazze 4 hanno un nuovo tipo di cui so- gnare. È il marinaio della « Taverna nera » dal corpo, d'atleta e dal volto fine da adolescente: un sorriso languido e candido, due occhi blu atlantico, pie- | ni di sole, di lontananze, d’abissi. Dal canto suo, }

È la storia di una di

grande passione

LAVANDA COLDINAVA

I{ prossimo numero di Novella" uscirà con la prima puntata

È RICHIAMO DI PULITO E DI SANO. POESIA DI PROFUMO PER LA BIANCHERIA, IGIENE DELIZIOSA PER LA TOELETTA E IL BAGNO

conquistare completamente dallo schermo. Da studente’ l’aveva considerato con cipi- glio altezzoso, ora gli diviene. una necessità, una passione, Buon sangue non mente. Figlio d'attori, egli, poco più che ventenne e nel suo terzo film alla Paramount, è già un attore perfet- to. Ricordatevi « Una tragedia americana ». Ricordate quella sua personalità tormentosa di ragazzo viziato ma cosciente della colpa, quella sua viva impazienza di liberarsene, quel suo correre alla morte, espressi in stu- pende maschere d'angelo decaduto. Dopo « Una tragedia americana », la Metro, e per essa Irving Thalberg, lo attrae nei suoi stu- dios con promesse e contratti superbi. Ma da allora la stella di Phil s'avvolge di un alone misterioso, Invano migliaia di fanati- che lettere invocano uno splendido ritorno. Phil riappare due volte, ma in brevi parti: romantico e squisitamente fin de sidele nel « Figlio dell'amore », disfatto e sorridente, mondano tragico in «Temporale all'alba». Apparizioni che aumentano il desiderio di vederlo in parti principali, degne del suo talento. Perché non ci date più Phillips? + incalzano le lettere. Perché? Perché? Perché?

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Gruaro. Righelli è uno della. « vecchia guardia». Non voglia- mo con questo espri- mere un apprezzamen- to, anche perché “la ; nostra indagine è rivolta in special modo al Righelli: seconda maniera, al regista cioè che, dopo'essere statolim:grande auge ai tem- pi d'oro della nostra cinematografia, ha. sa- puto, anche dopo la decadenza'industriale e | artistica di questa, ritornare a combattere per la vittoria comune. Ma, accennando al primo ciclo di attività di questo regista ti- picamente ‘italiano, se pure tralasciamo di citare-le. principali pellicole. (l'elenco sareb- be troppo lungo!) non vogliamo dimentica= re che fu, per così dire, il regista della. Jaco- bini: e,.in questo, -a voler bene intendere, . c'è anche ‘una valutazione di lui,

Anche più tardi, in piena decadenza, Ri- ghelli rimase ‘sulla breccia (citiamo, a caso, fra le sue numerose pellicole di questo pe- riodo; Svengali, Nostalgia, Il campione del mondo, Rouge et’ noire, La fortezza di

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maniera »: si inizia solo nel 1029.'con La canzone dell'amore. che' fu la. prima pelli- cola sonora: e parlata italiana della famosa

sta pellicola c'erano delle promesse: : per lo meno, c’era. l'aifermazione che. in Italia,

%

anche dal punto di vista. tecnico (che poteva appari re .tanto sfavorevole, nel confronto,. con. gli stranieri, e specialmente con gli ame- ricani). . potevamo batterci; dal punto di vista. artistico, poi, era l'affermazione di un desiderio di ascesa che meri- tava tutti gli ‘incoraggia- menti e legittimava tutte le speranze. ‘| © È

Purtroppo, le . promesse 7 non dovevano ‘essere mante . nute, ‘specialmente perché ci.

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PHIL,

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5. REGISTI:

Gennaro Righelli

Ivangorod);.. ma: la sua attività « seconda :

e tanto strombazzata « rinascita ». In que--

+ improvvisame

Ora è risaputo che Hollywood è governa- ta da tre grandi potenze, i registi, le donne e la pubblicità.

Appena firmato il contratto con la Metro, Thalberg deve partire e restare assente per molti mesi, Dalla R.K.O. viene a sostituir- lo David Selznick e corre voce che i favo- riti di Thalberg non siano precisamente quelli di Selznick. Questione di punti di vi- sta, ma fatto sta che, nella nuova orga- nizzazione, Phil passa dai primi piani allo sfondo. :

Eppoi, Phil non spasima per i favori di alcuna delle belle di Hollywood.

Eppure esse l'hanno giudicato così fa- favorevolmente:

* ‘Americano, ma più « esotico » di Leslie Howard, l'inglese. ‘Biondo, ma di un'oro véc- chio che vale più del pla- tino di Gene Raymond, : Bello, ma più interessan- | te di Ramon Novarro. Statura alla Joel McCrea, ma in società salottiero alla John Barrymore. Con tutto ciò, la pubblici- tà, armata di macchina fo- tografica e sempre in caccia d'idillii, fidanzamenti, matri- 2. moni e divorzi, non è riuscita a i sorprenderlo in un duetto d'amore! Non l’ha capito, e l’ha defirito con l’ambi- guo aggettivo di « strano » (mentre non lo è affatto: gli piacciono tutte cose normali, il nuoto, il tennis,.le belle ragazze, le paste).

Ma il pubblico ha bensì compreso che per Phil è il caso di parlare di un'assoluta de- dizione giovanile, che la grande amata di Phil è solo e soltanto l’arte, ‘questa maga che lo ha lusingato e lo ha infiammato, si è fatta infinitamente desiderare, morgana ch'è apparsa per subito scomparire. Ha compreso îl pubblico che in questi due ulti- mi anni Phil ha vissuto in una febbre di raggiungerla, vincerla, riconquistarla e rom- pere l'alone misterioso di quasi oscurità che lo circondava. E lo ha sostenuto gridando alto il suo nome nella lotta ch'egli combat- leva silenziosamente. ; i

In questi giorni. Phil ritorna al lavoro, un lavoro duro e complesso di primo atto- re: prova che, alla fin fine/ l'artista e il pubblico sovrano hanno ragione delle grandi potenze di Hollywood. L il a di colin

si volle. ostinare a

attori del cinema, 0 a servirsi ancora ‘di no- mi che, ormai, ben- ché giustamente cele- bri un tempo, non potevano significare più nulla, data. la necessità palese di rinnovare e ringiovanire i quadri. E vennero così per Genriaro Righelli, i pallidi successi di La scala (1930), di Patatrac (1931), di Amia- moci così (1931) fino a quell'Armata Azzur- ra (1932) che offrì degli splendenti brani ci- nematografici. nella ‘sua parte più special- mente. aviatoria, ma per il resto, e anche per lo svantaggio di dover sostenere dei confronti troppo difficili; fu un mezzo in- SUCCESSO. ; ; «Finalmente, con Il Presidente della Ba-

«“ce-cre-mi (1933), Gennaro Righelli si ‘è

preoccupato di fare inesorabilmente. nau- fragare tutté le speranze che la rinascita poneva in lui. Ma se questo regista, che ha avuto una carriera così lunga e piena di.vi- cende, vuole: fare il. bilancio dell'attivo e del passivo, troverà che nessun critico, an- che il più severo, gli negherà, nell'attività svolta in Italia e all’estero (specialmente a

no. discutere: soltanto, ‘sono i tempi che, nte, trovandolo non più col colpo d'occhio ‘infallibile e il polso fermo, lo hanno supe- rato. Il cinematografo, crea- tura giovane é in continua Ascesa, non è ‘di’ quelli che perdonano facilmente: I qua- drì ‘si stanno rinnovando,

l'opera. Ma non dimentiche- Temo questi vecchi. capitani,

‘inutile; Essi.furonò una pre- messa necessaria e attiva per: “Iimminente ‘rinnovamento,

6506

prendere dal teatro gli:

Berlino) nna linea seria e dignitosa. Le sue Qualità ‘« cinematografiche ». non, si posso-

. presto. vedremo i giovani al

la cui passione non è stata’.

Mino Doletti

I { i

À

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| ultimò suo soggiorno in Europa abbiamo

‘piacevoli nel rifugio in Engadina.

si domanda se egli sia lo stesso uomo, lo cale di montagna «del dr. Fanck,. Sotto uno matura, si rende conto, senza volerlo con- stesso viaggiatore e marito di Mary Pick- | aspetto freddo è assente, nasconde un fem. © fessare ma cou una sfumatura di malinco- ford, di cui la pubblicità si serve senza fine peramento violento, Ha un corpo magni- nia, che gli ultimi bei giorni stanno per e con una insistenza che alcune volte fini- | fico formato alla faticosa scuola della dan- sparire. Saprà accoglierli con filosofia? sce con l'essere noiosa, za ed ha oggi un posto di prim'ordine nel Jeanette Mac Donald, giovane bella, fi. Per Douglas in vacanza, lo sport domina cinema tedesco sotto il regime hitleriano. duciosa nel suo fascino indiscutibile, senza ogni altro pensiero. Va a letto presto, si Rod de la Rocque e sua moglie Vilma grande ingegno ma pronta a presentarsi alza prestissimo ed ha ancora, con i suoi Banky conducono, anche durante i periodi nelle sue parti in. modo ammirevole, sapen- cinquant'anni, muscoli di giovane e anima di lavoro, una vita tranquilla e perfettamen- do istintivamente mettersi in valore, canta- giovanile. Compagno incantevole. te borghese, Questi due simpatici artisti vi trice piacevole che soddisferà per parecchio Vi si ritrovano anche Adolfo Menjou, ac- fanno riposare di tutti i rumori e clamori. tempo le folle, senza però, dati i suoi mezzi curato, meticoloso, preciso, un tempo ac- degli studii, delle riprese, della pubblicità, limitati, raggiungere una duratura celebrità. È compagnato dalla bionda Kathrin Carver, In questa vita rapida, brillante e movimen- Pola Negri, sempre a posto malgrado gli i... 1... . deliziosa e inoffensiva nella sua bellezza. tata, passano serenamente avari della loro anni che passano, di una bellezza un po’ S È VI 5 Vem | | Liane Haid, come Kathe de Nagy, semplici tranquillità, come dell'ottima impressione © monumentale e che pensa forse a nuovi eh mundi. I. | Cc | e sportive anch'esse, in cerca di un'aria sa- che tutti hanno di loro. Nel pieno signifi improbabili trionfi. Norma Talmadge che fu i 0, i o di ; lubre e completamente felici tra sole e neve; cato dell'espressione sono artisti onesti per ai suoi tempi la più popolare delle artiste -.. | Jcan Murat, senza dubbio uno dei più sim- quanto ricchi di valore. americane, troppo intelligente e intuitiva (i . _. | patici e notevoli artisti di nostra conoscen- Gloria Swanson, la donna dagli innume- per voler offuscare un passato luminoso cd

za, sempre cortese e naturale, privo della revoli divorzi, pronta a compiere tra due © alla quale l'avvicinarsi della quarantina, produzioni. e seriza mai perdere tempo, la lontana dagli studii, circondata da affetti

| minima affettazione. de i il î Leni Rieffenstahl, che conosciamo per sua funzione di madre. Occhi superbi, bel- sicuri procura un godimento senza artificio.

averla vista più volte al lavoro nelle pelli- la di una bellezza sensuale per quanto già René Fo nj allaz

In un ‘piccolo chalet di.St. Moritz, in ogni inverno, da parecchi ‘anni sfilano molte tra le celebrità dello schermo, In- nanzi tutto Charlie Chaplin, Durante lo

sivato spesso l'occasione di avvicinarlo e di passare con lui delle serate le più

Tipo attraente, strano, fantastico, stanco e saturo di gloria ma sempre de- sideroso di piacere e di essere ammira- to. Individuo la cui compagnia non si può certo considerare riposante dato il suo. carattere continuamente variabile, ma come amico, & quando si abbia la possibilità di essergli simpatico, ‘com- pagno tra .i più affascinanti. Tutto ciò sempre attraverso una specie di timi- dezza contrastata, nei momenti di cat- tivo umore, da atti che rispondono ad una fierezza aggressiva e piena di ama- rezza ‘infinita. Non bisogna dimenticare infatti che soltanto con le proprie for- ze, ‘ciò che è per lui il più grande titolo di merito, Chaplin è salito dall'oscuro rango di clown ambulante ‘alla celebrità . più luminosa. Tipico esempio della, ge- nialità dello schermo, cosa. che nessuno potrà. oggi seriamente contestargli. r

Delle sue misere origini e della sua * razza israelita Chaplin non fa alcun mi- stero. Ne parla spesso volentieri; accen- na alla sua prodigiosa. carriera come per farne base di una sfida verso l’uma- nità e siccome ha molto sofferto è ne- cessario riconoscergliene il diritto.

Spesso, quando più persone solo state chiamate a partecipare alle nostre ' se- rate, gli abbiamo fatto esaminare la li- sta degli invitati. Si è mostrato sempre difficile. Desidera scegliere, -come se avesse bisogno, il ‘suo pubblico ma. se questo gli è simpatico gli si tutto.

Non crediamo siano numerose le per- sone che hanno avuto come, noi il pri- vilegio di yedere Chaplin nell'intimità e nei suoi migliori momenti. In una at- mosfera di cameratismo ammirativo -@ semplice, dando «libero corso alla. sua fantasia senza limiti, ci offriva. spesso. spettacoli indimenticabili che provoca- vano per la loro comicità irresistibile, per le danze. grottesche, per le interpre- tazioni stravaganti, il riso più sponta- neo, Curioso di tutto e di tutti la sua memoria è formidabile.. Nota @ volo i difetti, le debolezze, i gesti tipici: degli esseri umani, li riproduce, li semplifica con ‘una comicità geniale. Possediamo di questo eccezionale osservatore .e psi-' cologo lo schema di uno scenario che. non è stato mai offerto al pubblico ‘che senza dubbio non sarà: mai realiz- zato, che egli stesso ha scritto per un film lungamente pensato è in cui egli avrebbe dovuto assumere la. parte di Napoleone, Ci ha anche chiesto di non parlarne. Basterà semplicemente dire che l’idea centrale del film è originalissima e tutta la trama, che consiste in un sogno profetico dell’imperatore in esilio alla vi-: gilia della sua morte, ha priricipio e fine in Sant'Elena. * l Du

+ Sydney Chaplin, inarrivabile ‘nei. sU0i , travestimenti : da zitellona, è anch'egli pieno di ingegno: ma vive, probabilmente .-- LL ‘per la ‘precisa volontà del fratello, nella. “PL sua ombra. Spirito eminentemente pra» tico e. poco geniale, si occupa degli ef-.. fari europei del fratello con più o. meno fortuna, Vive oggi in. un angolo delle spiagge. francesi, in calma «completa e con Ja imoglie affettuosa. ba

A St, Moritz, trovammo anche Dou- glas Faitbanks, uomo fra 1 più ‘semplici ‘e naturali quando è in montagna pronto. ‘ad una ‘gita. di ‘sci. In: quei, momenti el

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TASSI

Oggi Baer è campione del mondo. Cre- diamo per poco: il settembre avanza e il nostro Primo ha intenzione di riprendersi il titolo carpitogli così poco convincentemente,

Ma non è certamente per questo che ci oceupiamo di lui, Egli non appartiene sol- tanto al mondo sportivo, Chi non ricorda

il film L'idolo delle donne, girato dal bel

Max (a proposito: ad una sua ammira- trice che gli dumandava come si scrivesse il suo nome, rispose: Ma e, poi, il dieci dell'orologio!) e le aspirazioni per l’arte ci- nematografica, molto più che per il ring? Era logico che riuscendo vincitore in que- sto decisivo combattimento, sia divenuto l’i- delo di Hollywood, anzi l'idolo delle donne.

Il cinema è un'industria che cerca di ac- capararsi le glorie note e crearne delle igno- te: è di ieri la notizia che la Fox ha messo in bilancio un milione di dollari per la ré- clame di Conchita Montenegro, Quando poi si dirà che il titolo di campione del mondo non era la sola ambizione del pugile semita, e che egli forse desidera di più essere cono- sciuto come vedeffe, gentleman e Don'Gio- vanni, quale meraviglia possiamo farci di questa sua passione per la « settima arte n? E veramente egli, : nell’istessò campo, ha avuto dei predecessori; sono dei grandi cam- pioni che hanno offerto il loro nome a delle « vedettes »: Jak Dempsey sposa Estella Taylor, Max Schmeling sposa Anny Ondra... Eppoi Buster Crabbe, Johnny Weissmuller, Georges Carpentier,. Maurice Maillot, Willy Rozier... Insomma, dallo stadio allo stadio!

Fa

Fu Jak Dempsey che, avendolo visto a combattere contro Paulino, a' Reno, si interessò del giovane campio- ne, gli predisse un brillante avvenire cinematografico e se lo portò di peso il caso di dirlo!) a Hol- . lywood, E Baer, dal- l'oggi al domani, di- venne « vedette ». Suzanne Chantal racconta; «La prima volta che egli visitò lo stu- dio, il regista gli disse mostrando- gli l' obiettivo: Ecco il più grande nemico dei debuttanti: non vi: lasciate . intimidire. Baer scoppiò in una risata. È Intimidire! perché? Si mise in guardia, e fingèndo di tirar di boxe con- tro la « camera », mostrava all'o- biettivo ‘il suo temibile pugno... ». Divenne presto popolare. Tralasciò gli al- lenamenti per girare i film, frequentò tutti i locali notturni di Hollywood, Col suo fare dinoccolato, ma possente, fissava le belle donne ‘che. gli sorridevano attraverso una leggera coppa di champagne, ne. invitava a ballare qualcuna che rimaneva, incaritata,

quando egli, girando, la sollevava da terra .

come una piuma. Il. suo. manager Ancil Hoffmann, ne era vivamente preoccupato. Ricòrdati gli disse che l'alcool; le. veglie. è 'le donne, sono. la morte di un campione; |. CF E Baer, tranquillamente: -— ‘Ma. che campione! preferisco essere « vedette »,

DIRO

Max Baer. è. nel suo civettuolo: apparta-

, mento. -Avvicina di tanto in tanto ‘alle

labbra uti « coktail'frappé ». Forse, con gli occhi della fantasia rivede ‘la lunga ‘teoria

i di donne che lo'amarorio,. ricorda qualcuna. che gli fece battere più-celermente:l ‘cuore,’

Quante donne: ir0ppe, deplora ‘luii ‘stesso. . Egli preferisce’ quelle:che ‘ha sedotto nelle sue esibizioni sul ring. Si fidarizò. a June Knight, perché essa saltò sul ring’per feli-

citarlo della vittoria riportata suSchmeling;"

E conobbe Dorothy Dunbar la- sera: deli suo’ match contro Paulino, Dorathy ‘Dutmbari: Ricorda la bellissima donna e il suo grande

amoré:.. L'amore; *un equivoco che si ‘chia::;

risce col. matrimonio,’ Difatti Baer l'ha

sposata é poi, a richiesta di lei, ha ottenuto

il divorzio. Ma egli pretende che ad un

MAX BAER E L

si slogherà una caviglia.

*. Jean Murat si è sposuto con Annabella. Me Jour, Craviford è ‘ammalata’ da una «’seltimana; dii si |

semplice richiamo, la divina Dorothy, si getterà ancora fra le suc braccio Rivede il viso triste di Mae West, quando egli rifiutò. di girare con lei il suo prossimo film; le occhiate incandescenti di Claudette Colbert, quando ne « Il segno della Crocé » imper- sonava Poppea, con un vago costumino da girl. Ah! questi americani, che s'applicano a romanizzare il sex appeal! Si rivede in giro per tutti i cinematografi ove si proiet- tava il suo film, ad applaudire se stesso! Quest'uomo che vive attualmente per le donne e i combattimenti, ignorava gli uni e le altre a diciannove anni, Il caso gli offrì Foccasione per la sua prima disputa, e ne uscì vincitore. Subito «ebbe la sensazione precisa della sua forza e del suo potere di attrazione verso le donne. Il giorno dopo comperò un punching ball e dei guanti da boxe e diede appuntamento ad una gra- ziosa ragazza che aveva assistito alla sua vittoria, i Questo punching ball che lo rivelò a se stesso, fa ora bella mostra di nel ci- vettuolo « home » -dove lui riposa, circon- dato da mille altri ricordi un po’ più ga- lanti. del disgraziato pallone che accarezzò con i suoi primi poderosi pugni, E d'in- si torno, sulle pareti, sui mobili, arte decora- tiva stile novecento. Ma lui, lui preferisce...

***

gli arti decorativi!

Detti memorabili di Baer:

« Io combatto per le mie ammiratrici, affinché non abbiano speso invano il loro denaro ».

« Il mio successo presso le donne? Per-.

ché io sono forte.e senza complimenti, ed'esse amano questo ». (veramen-

te egli si è espresso in. modo

più ‘preciso...).

« Le mie camicie sono ricamate con le cifre: M.A.B. Sapete que- ste tre lettere che cosa significano? Forse Max Adal- bert Baer? Nien- - te affatto! Signi- ;

ficano « Mi Ado- *

rable:' Boy », E

così che le donne

mi chiamano ».

Debolezze di un bel campione di boxe, ma di ùn 7. mediocre attore. ci-_, nematografico. Il film da lui girato non è infatti che la ri- produzione. della sua vita. Egli, infine, nulla ha dovuto « comporre » - del: suo personag- gio. Quando Doroty. Dunbar vide il film. rimase profondamente turbata: era la riproduzione esatta della loro infelice. vita. - Essa ebbe nella vita del campione, la parte che Myrna ‘Loy ha nel film. Era bella, ric-

.ga «ed. elegante e lui voleva. entrare nel

mondo’ pieno «di lusso ed apparenze dove Dorothy era nata. Ha cercato di raffimatsi

‘in mille modi, studiando persino il « Ma- di

nuale del perfetto gentiluomo »1 Voleva en. trare nei saloni, non. come attrazione, .ma quale invitato. "4 Disse alla moglie: i 3 Tu devi far di me un gentleman. E lei, senza pietà: È impossibile, > Che Max Baer si consoli. Lasci stare le ;

‘sue fisime e rimanga quello che è: un: bel È

bruto sano e solido che. nén ha nulla. da guadagnare a civilizzarsi: ancora ‘una donna. che parla: Suzanne Chantal). L'an- tico beccaio di Livermore ha per ora con- quistato il mondo col’suo, pugno: tralasci: soprattutto. di scrivere, poiché anche que- sta minaccia incombe su:noi poveri mortali... Tralasci, per la sua-e la nostra felicità. E si alleni, invece: perché non è detto che an- che durante il match della rivincita Carriera

: e : Albesio Coppa

$i Kay Francis è sbarca lu a Napoli,

FRONTIER

I giovani si fanno avanti:. a Torino Cesare Meano dirige Frontiere? un film di produzione Carafoli, interpretato da Rina Franchetti,

A Venezia, Francesco Pasinetti, che ha già dato nel paria

dilettantistico eccelleriti prove; dirige “Il canale degli Angeli

su soggetto di P. M. Pasinetti. Direttore di produzione Beli»

sario Randone.. Interpreti’ Maurizio d’Ancora, ‘Anna: Ariani, Ugo Gracci,. Pino Locchi, Nino. Simonetti.

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cinematografico illustrato con scene: ricavate dal film:- ha due copertine a colori e lo-trove- rete in vendita a una lîra in tutte le edicole,

“TONOL” INGRASSARE

ANCHE UNA SOLA SCATOLA PRODUCE EFFETTI MERAVIGLIOSI

; î Mae West non La risorsa di Mae West dl nia Le spressione arrogante e sfacciata che qual-

. che volta invita agli schiaffi, Le faccende

le vanno male. A parte il fatto che essa non rappresenta più una specialità perché di ragazze sane, robuste e ben provviste ce ne sono a centinaia in Cinelandia, c'è un guaio: che i suoi film non hanno risposto alla grande pubblicità che è stata fatta ad essi. Ora poi ci si è messa anche la censura americana la quale ha irovato non conve- nienti gli atteggiamenti dell'attrice nell’ul- timo film «Non è peccare ». la risorsa di farsi sapere perseguitata dai « gang- sters » ha giovato; e ha fatto ridere quella di offrire una parte a un ex-re, Tutto som- mato non le è rimasto, per riaccendere lo interesse del pubblico, che la solita risor- sa: far dire che è prossima a passare a giuste e savie nozze e che la vittima sarà Jim Timony. Un buon motivo di pubbli- cità perché lascia la via aperta al fatto di cronaca del divorzio.

: ; Attenzione! Il nuovo film di Charlot a

Charlot, signori. Per dire che dopo tre lun- ghi anni di preparazione egli si è messo al lavoro del suo nuovo film, Il quale si inti- tolerà « La strada della moglie » o giù di lì. Accanto a Charlot vedremo sua moglie, la bella Paulette Goddard, dato che egli non cambi idea e moglie, Si afferma che il la-

. voro dovrà essere. completato in sei setti.

mane, in modo che gli Artisti Associati po- tranno lanciarlo nella prossima stagione, Sa. il primo film parlato di Chaplin ma le parole saranno ridotte al minimo indispen-

sabile, E adesso non resta che attendere.

la MacDonald lavora Si era detto . che ‘Jeanette

Mac Donald dovesse fare una « tournée » di concerti nel Sud America, seguita da un viaggio in Europa, Ma ora questo program- ma è stato prorogato perché ritarda il suo lavoro .con Chevalier nel nuovo film « La duchessa. di Delmonico », tratto dall’operet- ta di Lehar, e perché deve subito iniziare un altro film « Cattiva Marietta ». assieme a Clark ‘Gable e al baritono americano Nelson Eddy. Vedremo più tardi Jeanette senza l'impaccio dello schermo.

Chi sarà Montecristo Ricordate Rober- . to Donat, quel giovane. attore inglese che nell’Enrico VIII

faceva la parte di Thomas Culpeper e che,

riscosse tante simpatie da parte del pub- blico? Ora è stato scelto per essere il pro- tagonista di-« Montecristo », il film che gli Artisti Associati hanno da tempo allo stu- dio,. Per quella parte si era prima pensato a John Gilbert, poi a Fredric March e in- fine si è preferito Donat, Ecco dunque un nuovo grande astro nel firmamento. cine- matografico, i ;

| Tariffe per gli animali Come è noto, in.

o seguito ai ‘prov- vedimenti economici del governò, si rima- neggiano ora in America tutti i contratti, le tariffe, le paghe, Così anché gli animali impiegati dalle Case di Hollywood per i film' saranno d'ora in’ poi pagati secondo una nuova tariffa di cui: diamo un breve rias- sunto. La più cara è la giraffa con 500 dol- lari per ogni giornata di lavoro. Vengono in seguito il rinoceronte. con 350, l'elefante con 275, il gorilla. con 200 e.il leone,-che

pure è il re degli animali, non riceve che |

cento dollari: È pagato, ‘cioè, meno déi ser- penti la cui tariffa è di 125 dollari se sono lunghi e cento .e anche 75 dollari mano ma-

no .la loro luinghezza decresce. Per i coc-'

codrilli sono. serbati 50 dollari e 25 per i canguri... i

‘Arliss sarà Wellington Giorgio Arliss, e bi : dopo il succes-’ so di « La casa dei Rothschild » realizza fi- |

nalmente il suo desiderio di girare ‘un'gran: de film in Inghilterra, che è la sua patria.

Egli: sarà Wellington nel film «Il duca di.

ferro.» per cui si'sta preparando il terreno a Islington. Tutto lascia prevedere ‘che nella parte del vincitore di Waterloo ‘Arliss

satà grande.. Si dicé intanto che il direttore . di scena sia ora: tutto intento a. risolvere

un. serio problema; Che-cosa farne del mo- nocolo di‘Arliss durante.la battaglia di Wa.

terloo? Paré, ad: 6gni modo ché il'film'sarà.

di vaste dimensioni. e si-è ‘già. alla. ricerca di comparse'francesi per «la vecchia guar:

dia » napoleonica, perché non è facile adat-.*

tarvi tipi inglesi!

La Bergner in America Come ce re, l'America hi messo gli occhi addosso a Elisabetta Bergner dopo il trionfo di que- sta eccellente attrice in « La grande Ca- terina ». E si parla già di prossime tratta-

tive che farà la Fox con il « manager»,

della Bergner quando costui sarà a New York per preparare un corso di recite in un teatro di Broadway.

; : , Dopo aver chiamato Rimpianti e nozze °°£. ai banks, Paolo Czinner, Elisabetta Bergner e altre personalità, Aiessandro Korda in- grandisce la sua società aggiungendovi il direttore Milestone. il quale dirigerà a Lon- dra « La forma delle cose future ». Il mon- do cinematografico francese comincia ades. so a rimpiangere di non aver accolto ‘Kor- da quando venne a bussare alla porta di Joinville. A proposito di cinema francese, è annunziato il prossimo matrimonio di An- nibella e Jean Murat i quali hanno lasciato Hollywood.

Robin Hood 2 È sentite anche questa. Dodici

anni fa Douglas Fairbanks ebbe il suo maggior successo con « Robin Hood ». Ora si pensa di rifare in parlato questo film; ma siccome Douglas, per quanto ancora svelto, non potrebbe certo fare tutti quei salti mortali, ecco che si è fatto avanti suo figlio, Douglas junior, il quale assicura che non sgrà indegno imitatore di suo padre e che Robin Hood si farà onore anche nel parlato,

i : : j Un taglio di ca- Un taglio di capelli I gta

quasi quattromila lire ad una Casa cine- matografica. Si tratta di questo. ‘Essa. scrit- turò un attore abbastanza noto, De Witt Jennings, per girare, nel film «E adesso, pover’'uomo?» una parte in cui egli do- veva apparire colla testa liscia come una palla di bigliardo. Perciò fu costretto a farsi tagliare i capelli rasente la pelle. Finito il film, l'attore ha dimostrato che nessuna Ca- sa gli avrebbe dato lavoro fino a quando un tre settimane non gli fossero cresciuti di nuovo i capelli. Così gli è stato pagato un supplemento di tre settimane.

Lilian se ne. va Quel che si maturava :

da tempo è avvenuto: Lilian Harvey è in piena rottura con Hol- lywood. E non si tratta di soli. propositi, perché, secondo le ultime notizie, ella ha rotto il contratto che. la. legava a una Casa cinematografica : il che costituisce per lei la perdita di una fortuna, Ma ella è deci sa, e ‘ha dichiarato ai giornalisti: «.Il mio soggiorno in America ha nociuto enormemen- te alla popolarità che ‘ero riuscita ad ac-

quistare in Europa. D'altra parte, nel mio

terzo film americano, Serenata, mi. hanno assegnato una parte che non fa per me.

- Preferisco. perdere. il. danaro anziché fare

una parte che non mi mette in buona luce», A questo bisogna aggiungere ché. Lilian vuole oramai sposare il suo Willy Fritsch.

Umoristi e narratori tra le dive

Come e da chi-sia stata presa l'iniziativa è ben difficile a dirsi, ma sta di fatto che i più noti e benemeriti ‘umoristi: d’Italia si sono incontrati sul’terréno neutro di una strenna e vi hanno lasciato. una. poesia 0 un articolo, . una rievocazione o un aneddoto. Ne è risultata così una piccola, gustosa, agi. lissima antologia del buon umore, fatta per

‘tutti coloro. che cercano -— in queste inter-

minabili giornate canicolari ‘un po’ di re: frigerio ‘nella freddura; Dopo ‘gli umoristi, anche gli scrittori e le scrittrici si sono in- contrati. sullo. stesso. terreno. Ed ecco che vicino alle pirotecniche umoristiche ‘di Ar- naldo Fraccaroli, Carlo Veneziani, Angelo Frattini, Luciano Folgore, Falconi ‘e Bian- coli, Giuseppe Marotta, Mario -Buzzichini, Lucio Riderti, Ugo Chiarelli, ‘Giovanni Mo. sca (Gerolamo), Alvaro ‘de Torres, Vittorio

. Mez, troverete anche racconti sentimentali:

e novelle d'amore di Salvator Gotta; Bian. ca de Maj, Bruno :Corra, Mura, Milly Dan- dolo,. Luciana. Peverelli. La strenna' che vi offrea buon prezzo delle invidiabili ‘ore di

° allegria e di lievità spiritualé; s'intitola: Novella-Film. .Magnificamente. illustrata.

con grandi tavole”in nero é.a dolori delle

più celebri dive, oltre. ehè con primizie fo-.

tografiche sui’ 32. film ‘che ‘s'annuntiano di

‘maggior ‘rilievo:-pér la ventura stagione, la «troverete.tra poco in véndita ‘a tre-lire.in

tutte le ‘edicole. -

sj

di

ER, PV RETE RE RR Or.

‘cinematografia ha dato sino ad ora, vivono

‘supplementari, schermi di alluminio rifran- : ‘genti la luce solare, veli per dare toni di

“LO SCANDALO DEI MILIARDI” - Realizzazione di Harry Joe Brbwn; interpretazione di Rubert Armstrong, Constance Cut. mings, Olga Baclanova, Frank Morgan. (Cinema S. Carlo).

Le intenzioni satiriche, del più nero pessimismo, cui il film mira, han precedenti innumerevoli, soprattutto nella letteratura dram- matica. L'autore mette a confrontu delinquenti plebei, condannati per reati comuni, con i lestofanti della finanza e degli affari, pre- sunti galantuomini in frac e cappello a staio, che commettono i loro reati alla luce del sole, rispettati e riveriti, per dedurne che Li i primi, sono molto meno dannosi alla società degli altri, calcando la mano fino al punto che, in un processo clamoroso, sono i libe- nr rati dal carcere, ciè individui squalificati, a denunziare e far con- dannare i gangsters della Borsa e della Banca. Scenario grosso- lano, messo assieme con pezzi e trovate di repertorio come ad esempio quella vendetta del protagonista, presa di colpo. dal Sansone di Bernstein che non manca però d'interesse e di una certa efficacia drammatica, valendosi della tecnica dei gialli, tanto per cambiare. D'una gustosa ironia la causa della sconfitta del gruppo piratesco: tutti obesi per l'eccessivo nutrimento e l'in- nata pigrizia, si lasciano conquistare da uno sconosciuto (che di- verrà poi il loro acerrimo nemico e delatore) per il solo fatto che costui, ottimo masseur, (ha imparato il mestiere in carcere) riesce in pochi giorni a farli diminuire di peso. La vanità li. perde.

#UN POPOLO MUORE” - Realizzazione di John Ford; inter pretazione di Ronald Colman, Helen Hayes, Mirna Loy. (Ediz. Artisti Associati . Cinema Odeon). i

Ecco un buon film, condannato dal tema meglio dire dai pregiudizi commerciali a uscire in una stagione così poco pru- pizia. Ricavato da un eccellente romanzo di. Sinclair Lewis, ha momenti di grande valore estetico e, nel complesso, efficacia spet- tacolista; Molte e importanti pagine del libro, sono andate per- dute, naturalmente, e anche quel suo valore documentario e polemico che ne formano l’intima sostanza. Il Lewis, infatti, ha i. scritto il romanzo per combattere una battaglia ideale contro il mondo borgnese americano e il conservatorismo presunto umanitario di quegli scienziati, nocivo a ogni progresso e alla vera civiltà. La tesi di Arrowsmith il medico inventore di un siero che probabilmente riuscirà a vincere la peste è che, di fronte a una scoperta scientifica che dia un relativo affidamento di successo, si debba servirsene, qualunque cosa accada, per curare una parte degli ammalati, seguitando a praticare agli

‘altri le cure tradizionali, in modo che le guarigioni, o i decessi, decidano, senza equivoci,

del valore dell'invenzione, Tutto ciò è rimasto nel film, a nobilitarlo, ma il vasto dramma corale si è naturalmente ristretto al caso del protagonista e della moglie di lui, i quali eroicamente combattono e si sacrificano per il bene dell'umanità, Ripeto, il film ha pagine magnifiche, come quella della morte di Helen e, anche tecnicamente, s'impone, Ed è tal- mente curato nei dettagli, che non si capisce come il Ford non abbia cercato di evitare alcune ingenuità che saltano subito agli occhi, Chi può credere all'episodio della provetta, contenente bacilli del morbo, abbandonata nelle mani inesperte di Helen, quando sarebbe tanto facile a Arrowsmith gettarla, prima di andarsene, nella pentola che bolle? E come

render sul serio questi medici, che lavorano abitualmente in un Istituto modernissimo, con tutte le regole dell'arte, e affrontano una così tremenda campagna, senza prendere al. cuna precauzione igienica, empiricamente? Strano che si badi a tutto, si spendano capitali per la. fedele ricostruzione di ambienti e non si tenga conto dei più semplici elementi della verità. a 3

“L'ELEGANTE GIUSTIZIERE" . Realizzazione di Walter Ru- ben; interpretazione di Richard Dix e Shirley Grey. (Cinema Italia - Ediz. P. Di C.).

Come nella Nuova ora un gruppo di studenti delusi dall’ineffi- cacia delle leggi americane per la repressione della malavita, si s0- , stituivano alla polizia e. ai tribunali nell'amministrazione della giustizia, così in questo poliziesco, un elegante gentiluomo, .il quale non può tollerare che gl'innocenti ingenui scontino le colpe. dei farabutti scaltri, s'aggrega alla polizia e, emulando le gesta dei più «consumati malandrini, riesce a smascherare gli autori d’una colossale truffa, e a restituire l'onore alla loro vittima, Non .ic'è da far confronti tra i due film. Volevo semplicemente sottolineare la frequenza di simili argomenti, dovuta senza dubbio al dilagare di quelle colossali truffe a catena, quasi sempre impunite, nonostante le gravi ripercussioni, che vanno ormai sotto il nome di

« Scandalo Stavisky ».

; ine :4". tura, che la pellicola negativa abbia a sof- frire, Più di una volta lavori costati cen- È * tinaia di migliaia ‘di dollari mon diedero

Ciò. che in un film non viene girato nel - esito per i motivi suddetti, teatro di. posa. Cinematografare. all'aperto, Per un regista ed un operatore la mate- prendere ‘come scenario ‘la natura, ‘Dal ria più difficile da trattare è la neve., Le punto di vista arte, i film migliori che la. famose scene dei cristalli in « Pizzo Palù » che ‘avevano ' fatto la pellicola. diamante rappreseritano un ingegnoso trucco di messa in scena. Furono. girate in studios. La fo- tografia i migliori risultati nella zona. dei tropici; colà i fasci luminosi hanno una speciale potenza, le nubi. dànno contrasti meravigliosi che vanno dal bianco lucenté ‘al color. bruno cupo. Piante, arbusti, fiori assumono strani: riflessi ed ogni elemento nella inquadratura. ha proprio toni duri 0 luminosissimi di strana tempra. Acquefarti, cesello. su rame, capolavori dél bianco e ne. ro, vera nobiltà dell’abiettivo. : Molti sono.i trucchi. Nei pressi di Holly. “wood: fu. creato un deserto in miniatura: due chilometri quadrati di una conca fatta a montagne russe sono stati coperti di fina sabbia. Molti film che le didascalie: qualifi-

quasi. esclusivamente. di riprese fatte. in luoghi all'aperto. . Murnau, Pabst, Van Dick, Milestone, Vidor, Stiller, Nible, Pro. tazanoff, Ekk, Turin:(gente in gamba, no?) danno: neî loro film. valore di primo pia- no. all'ambiente, L'attore, la trama, spesso non sono che pretesti per presentare luo- ghi esotici o di particolare fotogenia. ‘I Non' si ‘deve credere che gli esterni sem- plifichino l'apparato necessario alla. ripresa, riducendo. ‘alla sola. camera, l'occorrente. Un buon regista per ‘gli esterni usa luci

orîibra, carrelli a binari per lo spostamento delli camera, teleferiche, ‘(grues. In più oc-

cprre fare uno-studio particolare per le luci, cercare il rilievo ‘nelle .controluci, evitare

‘. Je macchie, i bruschi cambiamenti di tono.

Difficile è anche la ripresa per ciò che con-: cerne la banda sonora della pellicola. Prove 8 prove si susseguono prima: che sia -possi- bile giungere ‘ad- un .risultato. Càpîta, nei film girati in ‘luoghi esotici, troppo ‘freddi o. troppo ‘caldi, per gli sbalzi di tempera»

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cano ‘come girati in Groenlandia hanno tro. vato, durante l'inverno, il ‘luogo. d'azione

in riva al mare nel’ Canadà, Nei film dove è

la caccia alla balena; Ja: balena ‘è niente- meno che un canotto automobile rivestito. Le migliori scene di « Trader-Horn » furono girate al Messico.-Le altre nell'alto Brasile.

Ubaldo Magnaghi

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